trio
il negozio del peccato
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23.04.2023 |
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"Ci soffermiamo prima sugli abiti da uomo, al piano inferiore, per passare quindi al primo piano dove c'era un'infinità di vestiti da donna di tutti i tipi e..."
quel sabato ci eravamo dedicati allo shopping e per questo avevamo deciso di passeggiare per le vie del centro cittadino alla ricerca di qualcosa di interessante. Lei era giovane e bellissima, ma soprattutto estremamente porca e disinibita e, per questo, mentre eravamo intenti alle compere, parlavamo con la consueta libertà delle nostre fantasie e dei nostri desideri più intimi e trasgressivi, cosa che peraltro facevamo molto spesso.Lei è minuta, esile ma formosa e con un corpo estremamente sinuoso e conturbante, seno della giusta misura e un culo da brivido che sporge dagli abiti solitamente succinti come un invito a toccarla e a possederla e io osservandola camminare noto che gli uomini non le tolgono lo sguardo di dosso anche perché veste appositamente in maniera molto provocante, proprio per stuzzicare gli sguardi maschili e, perché no, anche quelli femminili.
Quel mattino, complice il caldo estivo, era vestita meno del solito e dalla gonna attillata non era difficile scorgere un perizoma indossato appositamente per provocare sguardi di desiderio e di fantasie che Giovanna, questo il suo nome, ben sapeva di accendere.
La scollatura vertiginosa metteva in evidenza il seno non prosperoso ma decisamente proporzionato e abbronzato, lasciando intravedere il bordo superiore dei capezzoli che di tanto in tanto faceva capolino dall'abito di seta chiaro mettendo in evidenza che, come al solito, non indossava il reggiseno.
Così, tra una parola e un'altra, entriamo in un grande negozio di abbigliamento senza un'idea precisa su quello che avremmo voluto acquistare ma, come spesso avviene, solo per curiosare qua e là. Ci soffermiamo prima sugli abiti da uomo, al piano inferiore, per passare quindi al primo piano dove c'era un'infinità di vestiti da donna di tutti i tipi e per tutti i gusti.
L'attenzione di Giovanna viene catturata da un vestito lungo e attillato, sorretto da due spalline trasparenti che mettono in evidenza una scollatura particolarmente audace sia davanti che dietro. L'abito piace subito a tutti e due e Giovanna decide di provarlo, perciò chiede al giovane commesso addetto al piano in quale camerino poterlo indossare.
Io, che la conosco bene, noto subito che il giovane commesso le piace. Me ne accorgo dal modo con cui lo guarda, dal modo in cui tiene fissi gli occhi su di lui mentre gli parla e capisco che anche il giovane, un ragazzo dalla pelle scura di circa 25 anni, non è indifferente a Giovanna, per cui, non appena si allontana, non perdo occasione per provocarla chiedendole se il ragazzo le piacesse e se anche lei avesse notato un certo interesse da parte sua, facilmente intuibile dal modo di parlarle e dallo sguardo di interesse e di esplorazione, come se stesse immaginando come sia senza i vestiti addosso.
Dato che il nostro rapporto è estremamente confidenziale e complice, Giovanna mi risponde esattamente come mi sarei immaginato, dicendomi "certo che è proprio un bel ragazzo, carino, molto carino" e aggiunge: "dici che le sono piaciuta?" al che, conoscendo quanto è porca e provocatrice e soprattutto quanto è attratta da situazioni del genere, rincaro la dose e le dò piena conferma che quel ragazzo, se solo potesse, se la scoperebbe in quell'istante.
Noto che Giovanna si eccita, il suo sguardo si fa intenso e più malizioso del solito e allora mi chiede: "dimmi la verità: a te piacerebbe se mi facessi scopare da questo ragazzo? secondo me dev'essere un gran birichino... e deve avere pure un bel cazzo...!!!". Queste parole, che pure non mi giungono totalmente inaspettate, provocano in me una sensazione strana, di confusione mista a eccitazione profonda nell'immaginare la scena del giovane che corteggia davanti a me la mia donna e, così, decido di rinforzare il suo proposito di provocarlo per giocare e alimentare così le nostre fantasie più trasgressive e perverse.
A questo punto, il colpo di scena: accade qualcosa di imprevisto, che potrebbe sembrare un'invenzione del sottoscritto per rendere più piccante la situazione ma -lo giuro- è esattamente quello che è successo.
Giovanna entra in camerino per provarsi l'abito con l'intenzione di mostrarmelo richiamando l'attenzione del giovane commesso in modo da farlo eccitare ma, quando esce, mi dice e mi fa notare che il vestito ha un difetto: una vistosa scucitura nella parte inferiore della scollatura posteriore che mette praticamente in evidenza il sedere, appena lambito da un delizioso quando provocante perizoma in pizzo più simile a un filo interdentale che ad un indumento intimo.
A questo punto, basta un rapido scambio di sguardi tra noi due per capire che il gioco si stava facendo davvero molto interessante e che l'occasione per stuzzicare l'appetito del giovane commesso si era presentata involontariamente, lasciando a noi la sceneggiatura del film che stavamo iniziando a girare.
Giovanna chiama il giovane, fingendo un'ingenuità che decisamente non corrispondeva al suo e al mio stato di eccitazione, e gli fa presente che il vestito è carino, sì, ma purtroppo presenta un difetto che lo rende non indossabile, perché la vistosa scucitura rende troppo visibile il lato B del suo corpo che già suscita i desideri maschili più sconci anche senza altri incoraggiamenti.
Il giovane si avvicina per tentare di aiutarla ma poi, quando la osserva e nota l'abito praticamente inesistente e un culo sodo, bellissimo e sporgente, che spunta fuori dall'esile vestitino, reso ancora più appetitoso dallo splendido perizoma che praticamente scompare tra le natiche, resta impietrito, non sapendo evidentemente come comportarsi.
E' visibilmente attratto da Giovanna, che mette maliziosamente in mostra il suo corpo stupendo e formoso richiamando senza possibilità di equivoci la morbosa attenzione del ragazzo che, però, avendo notato la mia presenza, teme conseguenze spiacevoli, soprattutto per il suo lavoro. Il desiderio però è troppo forte, anche perché Giovanna lo guarda in modo esplicito sorridendo e ammiccando da vera troia, per cui il ragazzo decide, dopo un attimo di esitazione, di allungare una mano nell'ipocrita tentativo di delimitare l'ampiezza della scollatura mentre le dice con espressione ebete che sarebbe bastata una spilla per eliminare il difetto.
Ma ormai siamo avanti, troppo avanti, e Giovanna nemmeno lo sta a sentire quando parla, mentre lui, nell'afferrare il vestito, indugia volontariamente sul suo sedere sfiorandolo con la mano nel malcelato tentativo di sentire la sua pelle calda diventata nel frattempo rovente dal desiderio di combinare una porcata a tre.
Giovanna mi guarda chiedendo la mia approvazione che non tardo a manifestarle: a quel punto, intorpidita dalla libidine, chiede al ragazzo il suo nome e lo invita a seguirlo nello spogliatoio, chiedendogli se ve ne fosse uno meno in vista degli altri.
A questa richiesta, il ragazzo evidentemente intuisce di essere in procinto di diventare il fortunato protagonista di una scena degna del migliore film porno e conduce la mia compagna in uno spogliatoio riservato ai dipendenti, al riparo da sguardi indiscreti di possibili clienti, anche se fortunatamente nessuno in quel momento sale al piano.
Il giovane trema dalla paura e dall'eccitazione mentre conduce la mia troia all'interno del magazzino / spogliatoio ormai consapevole di quello che sta per succedere, anche se si dimostra inizialmente molto timido e spaventato, il che contribuisce ad eccitare ulteriormente Giovanna, se mai ce ne fosse stato bisogno.
Gli dice: "ma lo sai che sei proprio un bel ragazzo?" e mentre parla afferra la mano del giovane e se la passa sul seno. Io vorrei sentire quanto è eccitata e, mentre il giovane la tocca con mano tremante, le scosto il perizoma accorgendomi che è diventata un lago di piacere, fradicia dal desiderio di essere scopata violentemente in tutti i buchi.
La timidezza del giovane, che rimane ancora vestito, quasi incredulo, forse per essere pronto alla fuga qualora sopraggiungano altri clienti, viene prontamente interrotta da Giovanna che, evidentemente consapevole del poco tempo a disposizione e del desiderio di non perdere tempo in altri convenevoli che potrebbero mettere a repentaglio il suo orgasmo, gli dice senza mezzi termini: "adesso però scopami, porco. Dammi il cazzo, fammi tutto quello che vuoi ma dammelo". Il ragazzo si spoglia in un secondo e le infila il cazzo, decisamente enorme, tra le labbra per farglielo sparire in bocca. Giovanna lo afferra con tutte e due le mani da quanto è grosso e dice:" adesso scopami la bocca come fosse la figa della tua puttana" e lui la prende in parola penetrandola in bocca fino alle tonsille, quasi facendola soffocare. Nel ftrattempo, io le sussurro piano per non farci sentire casomai fossero sopraggiunti clienti nelle vicinanze che è una troia affamata di cazzo chiedendole quanto le piace essere usata in quel modo dal ragazzo sconosciuto che, lasciata da parte la timidezza, dimostra di saperci fare, e anche lui comincia a chiamarla troia, puttana e a dirle che vuole sfondarla in tutti i buchi e godere della sua bocca e della sua figa. Quando estrae il cazzo dalla bocca per scoparla, è il mio turno e tutti insieme ci troviamo alla fine a godere come pazzi, schizzando copiosamente sul suo viso e sulle sue labbra, dopo averla sbattuta a ripetizione mentre lei gode come se quelli fossero stati i primi due cazzi della sua vita. Si ricompone dopo avere goduto come una cagna, sfilandosi di dosso il vestitino completamente pieno di schizzi di sperma che lecca avidamente prima di riporlo sul ripiano da dove era stato prelevato. Un bacio intenso e profondo suggella l'incontro da brividi nel negozio del peccato dove credo che torneremo presto, molto presto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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